Ci ha lasciato Pietro Stroppiana, l’ultimo dell’Organizzazione Franchi, di Edgardo Sogno
di Rossella Pace
Con la morte dell’ingegnere Pietro Stroppiana scompare l’ultima memoria storica della celeberrima Organizzazione Franchi di Edgardo Sogno. Una perdita, questa, che ci tocca dal profondo, proprio in un momento in cui sembra che l’antifascismo sia un valore appartenente ad una solo compagine politica, senza tenere conto di quella che fu la resistenza di quanti combatterono “senza alcuna bandiera” e lo fecero al pari degli altri partiti del CLN. L’attività dello Strop, così era noto, all’interno dell’OF ne costituisce un esempio illuminante. Entrò nell’organizzazione di Franchi nel luglio del 1944 con lo scopo di ottenere un appoggio per l’organizzazione del sabotaggio e del controsabotaggio degli impianti della RIV a Cimena, in quanto si era fatto assumere dall’impresa appaltatrice dei lavori SIP, esecutrice dei lavori di adattamento. Come connettore delle “rete” partigiana liberale mantenne i contatti quotidianamente con il comunista Riccardo Banderali e l’azionista Gigi Prat, capi cellula per la Franchi a Milano e a Torino. In questo suo ruolo riuscì a portare a termine molte azioni di disturbo alle linee tedesche. Dal 1945 passò ad occuparsi dalla difesa delle centrali idroelettriche in Val di Susa. Individuato dalle SS, fu costretto di continuo a spostarsi perdendo i contatti con la Banderali e a trascurare completamente l’attività cittadina, vivendo sotto falso nome fino alla liberazione di Torino. Vogliamo ricordarlo perché con lui se ne va non solo un grande uomo ma un pezzo di quel antifascismo che attende ancora di essere riscoperto.
30 settembre 2019