di Salvatore Sfrecola
Angelo Canale è il nuovo Procuratore Generale della Corte dei conti. Lo ha designato all’unanimità, nella riunione di oggi, il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, organo di autogoverno della magistratura contabile.
Con Angelo Canale torna a ricoprire il ruolo di Procuratore Generale un magistrato con vasta esperienza nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, sia nella versione giudicante che in quella requirente. A lungo addetto alla Procura Generale con funzioni di Vice Procuratore Generale è stato Procuratore Regionale della Calabria e successivamente della Toscana. Promosso Presidente di Sezione, Angelo Canale ha presieduto la Sezione giurisdizionale regionale dell’Umbria e successivamente la Terza Sezione Centrale d’Appello. La nomina lo ha trovato Presidente della Seconda Sezione Centrale d’Appello.
Autore di importanti inchieste, dalla “Missione Arcobaleno” alla vicenda dei parcometri del comune di Roma che hanno accertato rilevanti danni erariali, apprezzato per l’equilibrio con il quale ha costantemente esercitato la delicata funzione requirente, a Canale, nella funzione giudicante, l’avvocatura ha costantemente riconosciuto di gestire i dibattimenti garantendo, nel modo più ampio, il contraddittorio. Canale è stato, altresì, consulente della Commissione parlamentare antimafia, impegnato sui temi delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella Pubblica Amministrazione. Ha ricoperto incarichi governativi, come Capo di gabinetto del ministro del turismo, ed è stato anche incaricato di assicurare la corretta gestione dei fondi raccolti per l’assistenza in favore delle vittime dello tsunami. Ne è orgoglioso: “neppure una lira è andata sprecata”
Canale ha svolto, altresì, una intensa attività scientifica e d’insegnamento. Conferenziere brillante, ha portato la cultura della giurisdizione contabile in istituzioni culturali universitarie e nelle pubbliche amministrazioni, anche militari. È autore di pubblicazioni scientifiche e curatore, di due importanti volumi collettanei editi da Giuffrè: “Il nuovo processo davanti alla Corte dei conti”, insieme a Federico Freni e Marco Smiroldo, e “La Corte dei conti, responsabilità, contabilità e controllo”, con Donato Centrone, Federico Freni e Marco Smiroldo. I volumi contengono importanti contributi di studiosi e magistrati della Corte dei conti e costituiscono strumenti di studio e di lavoro per magistrati, avvocati e funzionari. Canale è stato magna pars della Commissione che ha redatto il Codice di Giustizia Contabile, il testo che, per la prima volta, ha ordinato le regole dei giudizi innanzi la Corte dei conti.
Non è facile il compito che Angelo Canale dovrà affrontare dopo un lungo periodo nel quale è mancato un efficace coordinamento dei Procuratori Regionali, titolari dell’azione di responsabilità per danno erariale, anche in forma di indirizzo delle attività investigative, in modo da colpire gli illeciti che determinano ingenti sprechi i quali favoriscono la corruzione e indignano il cittadino contribuente. Non è facile coordinare tante teste, motivando magistrati che hanno la loro personalità, la loro esperienza, una visione a volte non omogenea dell’attività requirente e dei settori da indagare, delle azioni da esperire. Gli effetti della lunga mancanza di coordinamento si è vista anche nell’atteggiamento della classe politica, da ultimo concretizzatasi nell’art. 21 del decreto-legge n. 76 dello scorso luglio che ha escluso dalla responsabilità risarcitoria le condotte caratterizzate da “colpa grave”.
Ma una grande istituzione come la Corte dei Conti non può rimanere scollata dalla realtà della vita amministrativa e finanziaria dello Stato e degli enti pubblici e deve verificare, con grande rigore ma con alto senso di giustizia, come vengono spesi i denari dello Stato e degli enti pubblici e come l’ingente patrimonio pubblico viene conservato e valorizzato, con particolare riferimento ai beni del patrimonio storico artistico che costituiscono una ricchezza straordinaria dell’Italia e dell’intera umanità.