mercoledì, Novembre 27, 2024
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Se Draghi farà il governo sarà una grande opportunità per il Centrodestra

di Salvatore Sfrecola

In mattinata, alle 12, al Palazzo del Quirinale Mario Draghi incontrerà il Presidente della Repubblica che lo ha convocato per chiedergli se è disponibile a presiedere un nuovo Governo. E già i partiti si schierano, senza sapere se e come l’ex Presidente della Banca Centrale Europea intende costituire un esecutivo, con quale programma, con quali uomini.

Contrario il Movimento 5 Stelle squassato al suo interno da contrasti ideologici e terrorizzato dalle elezioni dalle quali si attende molto più del dimezzamento di cui dicono i sondaggi, considerata la riduzione del numero di deputati e senatori. Altri stanno a guardare. Credo che questa sia una straordinaria occasione per il Centrodestra che ha chiesto ripetutamente lo scioglimento delle Camere per tornare al voto in condizioni, a giudizio di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, particolarmente favorevoli, viste le intenzioni di voto rilevate dagli istituti di ricerca demoscopica ed i risultati delle più recenti elezioni regionali e comunali.

Il Presidente Mattarella ha espresso forti perplessità su elezioni anticipate, certamente ragionevoli considerata la grave situazione sanitaria ed economica, anche se non è detto che un governo di ordinaria amministrazione avrebbe difficoltà a gestire l’emergenza. In realtà all’ostilità del Presidente ad elezioni anticipate nasce anche dalla possibilità di un cambio sostanziale della geografia parlamentare, con effetti sulla elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Lo ha detto bene Corrado Augias manifestando il timore che sia il Centrodestra ad eleggere il nuovo Capo dello Stato.

Un eventuale governo Draghi a mio giudizio dovrebbe essere gradito al Centrodestra non solo in quanto consentirebbe di guardare all’emergenza sanitaria ed economica con una qualche fiducia nei risultati ai quali potrebbe contribuire votando in Parlamento i provvedimenti che condivide, come, del resto, ha fatto con il governo Conte 2, ma si potrebbe meglio preparare a governare se, com’è molto probabile, alle prossime elezioni legislative i tre partiti avranno la maggioranza e, pertanto, la responsabilità del governo del Paese.

Ho detto e scritto più volte che per il Centrodestra vincere le elezioni è relativamente facile, governare è difficile, come ha dimostrato l’esperienza del Governo Conte 1, quando a qualcuno è parso che rivestire la carica di Ministro sia sufficiente a gestire un’amministrazione dello Stato, che essere stato funzionario del Provveditorato agli Studi di Milano sia esperienza sufficiente a reggere il Ministero dell’istruzione e della ricerca scientifica, cioè a prendere il posto di Francesco De Sanctis, Giovanni Gentile, Aldo Moro, tanto per citare alcuni che hanno amministrato le scuole di ogni ordine e grado dal Palazzo di viale Trastevere. Oppure che il Ministro della funzione pubblica, detto della semplificazione e dell’innovazione, possa essere una valente penalista che si è occupata soprattutto della lotta (sacrosanta) ai furbetti del cartellino anziché provvedere a semplificare le procedure amministrative che pesano sulla vita di cittadini ed imprese e dare ai pubblici dipendenti che, come è scritto in Costituzione all’art.98, sono al “servizio esclusivo della Nazione” il senso di quel ruolo, l’orgoglio di servire lo Stato.

La Lega, tuttavia, non ha sbagliato soltanto nella scelta dei ministri, conseguenza della mancanza di un governo ombra, che è regola antica degli stati nei quali la politica è considerata espressione altissima della vita pubblica, ma anche perché quei ministri non hanno saputo scegliere consiglieri idonei a rappresentare presso l’Amministrazione la personalità politica preposta. Dico e scrivo da anni che il Capo di Gabinetto, ad esempio, non può essere “per tutte le stagioni” e, pur essendo certamente un tecnico, un magistrato amministrativo o un avvocato dello Stato, deve essere percepito dai funzionari del Ministero come persona in sintonia con il Ministro. Condizione necessaria perché le indicazioni politiche divengano efficaci decisioni amministrative.

La parentesi Draghi, se formerà il governo, servirà, dunque, al Centrodestra per prepararsi a governare. Lo ha detto bene Giorgetti, senza dubbio il più concreto nella Lega, quando ha affermato che il partito non è preparato a governare.

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