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Frammenti di riflessioni

del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

Termini dei procedimenti sanzionatori delle Autorità indipendenti

Il termine previsto da una Autorità indipendente per la conclusione del procedimento sanzionatorio ha natura perentoria.

Ha ricordato la Sezione che il modello delle Autorità amministrative indipendenti sul piano oggettivo-funzionale si connota per la titolarità di una funzione giusdicente, che assomma in sé il potere di regolare e quello di decidere e si articola più in dettaglio, anche in relazione all’Autorità appellata, in compiti normativi, regolatori, di vigilanza, di controllo e monitoraggio, di accertamento, di risoluzione dei conflitti e sanzionatorio.

La particolare delicatezza del ruolo svolto dalle Autorità impone, anche in ragione del deficit di legittimazione democratica che le connota, l’applicazione di regole rafforzate in termini di trasparenza e di partecipazione ai procedimenti di cui le stesse sono titolari. Questa esigenza è particolarmente avvertita in relazione all’esercizio del potere sanzionatorio (Cons. Stato, Sez. VI, sentenza 19 gennaio 2021, n. 584).

Oltre il sessismo

Un docente universitario (sic), nel corso di una trasmissione radiofonica, ha rivolto a Giorgia Meloni, esponente di spicco del partito Fratelli d’Italia, una serie di epiteti volgari e grossolani.

 Come ha correttamente posto in risalto Francesco Borgonovo (“Niente allarme misogenia se la vittima è la Meloni”, La Verità, 22 febbraio 2021), “dietro quel turpiloquio non c’è sessismo. O almeno, non c’è solo quello. A prevalere è il disprezzo per il nemico politico, per chi si colloca a destra, per chi non rientra nel novero dei moralmente adeguati”.

Stelle…comete

“Ripensando alle bandiere di quello che doveva essere un movimento anti sistema, si capisce che in pochi anni, invece, i suoi esponenti al sistema si sono adattati benissimo, divenendone parte. Qualcuno ha accolto questi cambiamenti con titolo ironico, liquidando il fenomeno della disgregazione del partito con Polvere di 5 stelle. Ma forse il titolo più adatto sarebbe “5 stelle comete” (Maurizio Belpietro, “Cinque stelle comete”, Panorama, n. 8/2021, 7).

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi?

A questa domanda posta da Gloria Riva, Nino Cartabellotta così risponde: “Ci troviamo in una fase di apparente calma piatta perché in svariate province l’incremento percentuale dei casi inizia a preoccupare, vista anche la diffusione delle nuove varianti che impongono una radicale revisione del sistema delle Regioni a colori. La campagna vaccinale, rispetto alle dosi consegnate, procede spedita: anche se con notevoli differenze regionali, siamo il primo paese in Europa per numero di persone che ha completato il ciclo vaccinale. Purtroppo, le forniture sono largamente inferiori alle attese e siamo in notevole ritardo nella protezione degli over 80: al 15 febbraio abbiamo completato la doppia dose per i 2,6 per cento degli anziani mentre l’Europa chiede di raggiungere l’80 per cento entro il 31 marzo” (“E ora cambiamo le Regioni a colori”, L’Espresso, n. 9/2021, 50 s.).

Inaugurazione dell’anno giudiziario al T.a.r. Lazio

In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il Presidente del Tribunale amministrativo regionale del Lazio Antonino Savo Amodio ha, tra l’altro, efficacemente evidenziato come la stasi decisionale della pubblica amministrazione, sia causata principalmente dalla generalizzata ritrosia dei dirigenti ad adottare provvedimenti per il timore di incorrere in responsabilità con conseguenti eventuali azioni risarcitorie.

Tale deleteria situazione, che provoca un evidente arresto dell’azione amministrativa, genera un artificioso contenzioso che non incide su provvedimenti c.d. attivi, bensì sul rifiuto o sul ritardo di atti che l’amministrazione è invece tenuta ad adottare.

Siffatto modus operandi è stato rettamente qualificato “paura della firma” da parte dei burocrati delle amministrazioni, non disgiunta, aggiungiamo noi, da una sempre più eclatante impreparazione degli addetti ai lavori, sotto l’aspetto sia culturale che operativo.

Confidiamo che la riforma non solo della giustizia, ma anche della stessa pubblica amministrazione, non si faccia attendere oltre al fine di poter rimettere in linea settori determinanti per la doverosa e corretta soluzione di problemi non oltre procrastinabile, che, in difetto, rischiano vieppiù di impoverire il nostro Paese.

Il dilemma di Grillo

Inizialmente, assistere inerme all’autocombustione dei 5 Stelle oppure rimettersi fiducioso ai responsi iconoclastici della Piattaforma Rousseau.

Successivamente, intensificare le battute di caccia per tentare di accaparrarsi il simbolo di qualche partito ormai obsoleto ed un “ricostruttore”, parvenu della politica, convinto di trasformare, a chiacchiere, il Movimento e il Paese.

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