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FRAMMENTI DI RIFLESSIONI – In ricordo del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

di Licia Grassucci

Nessuno morirà finché vivrà il suo ricordo nelle persone

 È trascorso un mese da quando il Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci ci ha lasciato.

Gli ultimi suoi “Frammenti di riflessioni” in questa Rivista risalgono al 19 marzo 2021.

Un vuoto immenso dove echeggiano le sue parole, sempre dense di significato, frutto di acute riflessioni, perché era un uomo dalla cultura e dalla sensibilità sconfinate.

Maestro, Avvocato, Uomo, Padre di famiglia, era tutto.

Nullità delle delibere condominiali in materia di criteri di ripartizione delle spese

 “Sono nulle le delibere con cui, a maggioranza, siano stabiliti o modificati i generali criteri di ripartizione delle spese previsti dalla legge o dalla convenzione, da valere per il futuro, trattandosi di materia che esula dalle attribuzioni dell’assemblea previste dall’art. 1135, nn. 2) e 3), c.c. e che è sottratta al metodo maggioritario, mentre sono, invece, meramente annullabili le delibere aventi ad oggetto la ripartizione in concreto tra i condomini delle spese relative alla gestione delle parti e dei servizi comuni adottate senza modificare i criteri generali previsti dalla legge o dalla convenzione, ma in violazione degli stessi, trattandosi di delibere assunte nell’esercizio delle dette attribuzioni assembleari, che non sono contrarie a norme imperative, sicché la relativa impugnazione va proposta nel termine di decadenza previsto dall’art. 1137, comma 2, c.c.

Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di contributi condominiali, il giudice può sindacare sia la nullità, dedotta dalla parte o rilevata d’ufficio, della delibera assembleare posta a fondamento dell’ingiunzione, sia l’annullabilità della stessa delibera, a condizione, però, che quest’ultima sia dedotta in via di azione – mediante apposita domanda riconvenzionale di annullamento contenuta nell’atto di citazione in opposizione – ai sensi dell’art. 1137, comma 2, c.c., nel termine perentorio ivi previsto, e non in via di eccezione, che va considerata inammissibile e rilevabile d’ufficio dal giudice”. (Cass., Sez. un. civ, 14 aprile 2021, n. 9839, “Insidie tra l’impugnazione della delibera approvativa di una spesa condominiale e l’opposizione a decreto ingiuntivo per la riscossione degli oneri condominiali”, in Giuffrè De Jure).

L’altro volto della pandemia

“La pandemia ha distrutto un milione di posti in Italia, sei volte tanti in Europa e dieci milioni negli Stati Uniti, ma non tutti stanno soffrendo allo stesso modo. Certi settori si sono adattati così bene che anche dopo faranno sicuramente tesoro di ciò che hanno imparato in questi mesi…

Alcuni grandi gruppi del lusso veleggiano già del 20% sopra i livelli di vendita di prima della pandemia (un anno d’oro dei mercati finanziari ha aumentato il potere d’acquisto dei loro clienti) e intanto hanno sviluppato una modalità ibrida – metà digitale, metà personale – per aumentare i ricavi da ogni commesso e da ogni metro quadrato.

… In altri settori la pandemia segna un’accelerazione dei processi. Nei primi tre mesi di quest’anno le fusioni tra imprese nel mondo hanno mosso 1.300 miliardi di dollari – record da quarant’anni – anche perché la pandemia ha insegnato ai manager a lavorare in modo diverso”. Federico Fubini, “L’ambizione che si deve trovare”, Corriere della sera, 22 aprile 2021).

La bandiera tricolore nel commercio internazionale

In Cina c’è una regione, Xinjiang, una delle principali produttrici al mondo di cotone e di triplo concentrato di pomodoro.

“Il frutto rosso viene qui coltivato su migliaia di ettari, per poi essere trasformato in una trentina di fabbriche disseminate su tutto il territorio della provincia.

Esattamente come il cotone, il concentrato di pomodoro è una merce globalizzata: non viene consumato nel mercato interno, ma è esportato nella sua totalità. Una volta prodotto in questa regione dell’Asia centrale, inizia infatti un lungo viaggio che lo condurrà ai quattro angoli del pianeta, con una destinazione privilegiata: il porto di Salerno. Alcune aziende campane acquistano triplo concentrato proveniente da Xinjiang, vi aggiungono acqua e sale e lo trasformano in doppio concentrato prodotto in Italia. In questa veste lo riesportano con la bandiera tricolore in tutto il mondo.

Intendiamoci, il processo è del tutto legale. Ma soleva una serie di questioni: perché questi industriali si riforniscono di materia prima in Cina piuttosto che in Italia, primo produttore europeo di pomodoro? Quali sono le implicazioni morali di questa importazione? Il pomodoro concentrato cinese ha un prezzo notevolmente inferiore rispetto a quello prodotto in Italia. I costi di produzione cinese sono molto bassi perché la raccolta nei campi è compiuta da coorti di braccianti pagati pochissimo, con l’impiego diffuso di manodopera minorile”. Stefano Liberti, Il pomodoro cinese e la globalizzazione, L’Espresso, n. 17/2021, 61).

Persone così ancora esistono

“Lui ha detto che lo rifarebbe, ma noi che cosa avremmo fatto al posto suo? Se, essendoci imbattuti per strada in una ragazza conosciuta appena di vista, avessimo intuito che i due minorenni balordi che le ronzavano intorno avevano cattive intenzioni? Certi bivi esistenziali si risolvono nello spazio di pochi secondi. Quanti ne servono per girarsi dall’altra parte, raccontandosi che la situazione non è abbastanza chiara per giustificare un intervento che potrebbe risultare persino controproducente. Oppure per avvicinarsi alla ragazza, chiederle se va tutto bene e capire se il suo “sì” smozzicato dalla paura nasconde una richiesta di aiuto. Ci vuole molto coraggio per scegliere la busta numero 2 ed entrare di propria iniziativa nella vita limacciosa degli altri, mettendo in conto che potrebbe succederci quel che in effetti è successo a lui: che uno dei bulli abbia un coltello nel pugno e lo usi per sfregiargli il volto dalla narice all’orecchio.

Lui, Michele, stava salendo sul motorino dopo aver consegnato una pizza a domicilio in un quartiere residenziale di Verona quando ha scelto di non girarsi dall’altra parte”. Massimo Gramellini, “La cicatrice”, Corriere della sera, 23 aprile 2021).

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