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Internati militari: una bandiera per giurare fedeltà al Re e alla Patria

di Domenico Giglio

Il Corriere della sera ha dedicato ieri una pagina, la 25, alla “resistenza dei centenari”, nella quale ha raccolto la testimonianza ed il ricordo di due ufficiali del Regio Esercito, oggi di 99 anni, prigionieri dei tedeschi dopo l’8 settembre 1943, che ritengo debbano essere conosciuti dal maggior numero di lettori.

Il primo, all’epoca sottotenente, Michele Montagnano, ricorda che per ben otto volte disse no all’adesione alla repubblica di Salò, perché “ero ufficiale del Regio Esercito e con i tedeschi eravamo in guerra. Le idee le avevo chiare…”. Il secondo, Giorgio Allori, preso prigioniero mentre era ancora all’Accademia di Modena.

Non avendo ancora prestato il prescritto giuramento, in prigionia, con altri commilitoni, “con qualche straccio, un giorno ricucimmo un Tricolore che ci parve bellissimo” e davanti ad un ufficiale, il più alto in grado, pronunciarono le parole “Giuro di essere fedeli al Re”. Poi baciarono “lo stendardo e lo nascondemmo”. Non aggiungiamo altro!

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