di Salvatore Sfrecola
Spulciando tra le cronache che danno conto delle commemorazioni del 4 novembre 1918, incentrate essenzialmente sul Bollettino della Vittoria firmato da Armando Diaz, Capo di Stato maggiore del Regio Esercito, mi sono imbattuto in due realtà importanti che sento di dover trasferire ai lettori di Un Sogno Italiano, la consuetudine di un Preside, il Prof. Michele D’Elia, che ne dà conto anche sulla sua rivista “Nuove Sintesi”, e un messaggio del Sindaco di Trapani, Michele Megale.
Il Preside D’Elia si segnala per aver letto ai suoi studenti del liceo Vittorio Veneto il Bollettino della Vittoria nella giornata del 4 novembre, un gesto che dovrebbero imitare tutti i Presidi, oggi Direttori didattici, qualunque sia l’ordine ed il grado dell’istituto cui sono preposti.
Mi auguro che il nuovo ministro dell’Istruzione, Prof. Giuseppe Valditara, disponga che nelle scuole vengano ricordati momenti salienti della storia nazionale, personalità della cultura e delle istituzioni e date significative, tra le quali non c’è dubbio vadano segnalate il 17 marzo, data di istituzione del Regno d’Italia, cioè della costituzione dello Stato nazionale dopo che per secoli gli italiani erano stati “calpesti/desiri perché divisi”, come recita l’Inno Nazionale, e il 4 novembre che vide, con l’annessione al regno di Trento e Trieste, il completamento dell’unità per la quale avevano lottato per un secolo italiani di ogni regione durante il Risorgimento.
La scuola che forma i cittadini di questa Italia ha il dovere di trasmettere i valori identitari di un popolo che affonda le sue radici in una storia millenaria dalla quale al mondo intero è stata trasmessa la civiltà che illumina l’Occidente liberale, una civiltà di diritti e di doveri coltivati da uomini illustri che i nostri giovani devono imparare a conoscere per sentirsi parte di questa storia straordinaria, che è la forza del presente e la speranza del futuro. Senza retorica, perché questa è la realtà dell’essere italiani ed europei. Senza Roma ed Atene, infatti, l’Europa non ha senso.
Bene, dunque, l’iniziativa del Preside D’Elia e bene il messaggio, assolutamente anticonformista, del Sindaco Magale, che di seguito trascrivo.
Trapani – 4 NOVEMBRE 1918 – 4 NOVEMBRE 1991
Trapanesi, 73 anni fa la gente d’Italia chiudeva gloriosamente una pagina di storia patria. Ma ancora quei morti e quei superstiti hanno parole di vita da dare a voi, a tutto il Paese, ai giovani soprattutto, agli studenti, agli operai ed ai soldati d’Italia. Dai Vessilli di quelle Armate fatte di popolo che, oltre il Piave, umiliarono il nemico, dai Sacrari carsici e friulani, dalle Alpi del Veneto e dell’Isonzo, si proietta ancora una luce di fede e di coraggio. I nomi di Peschiera, di Vittorio Veneto, di Trieste, della invitta Terza Armata, sono scritti ormai nelle pagine della Storia. Allora un popolo unito volle completare l’unità nazionale per inserirsi nobilmente tra i paesi che preparavano l’Europa di domani. Oggi i Combattenti di tutte le guerre vittoriose o sfortunate e le Forze Armate d’Italia – sentinelle di pace – celebrano la loro giornata all’unisono con la memoria di tutti i Caduti. Trapanesi, chinate reverenti le Bandiere per coloro che fecero questa storia, fra i quali vi furono numerosissimi concittadini e continuate ovunque, nel lavoro, sui mari ed oltre i confini, a servire il Paese per obbedire al loro messaggio. Per servire il Paese in un momento così difficile della vita economica e sociale ove sembrerebbe che il crimine prevalga sulla legge, siate voi tutti baluardo di resistenza e di riscossa per divenire il Piave ed evitare una Caporetto morale e civile che renderebbe vano il sacrificio di quei Caduti.
Dal Palazzo di Città, 30 ottobre 1991
Il Sindaco Michele Megale