di Salvatore Sfrecola
Prosegue, su impulso del nuovo Direttore, Roberto Alesse, la riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Un comunicato stampa informa, infatti, che si proceduto all’assunzione di nuovi dirigenti vincitori di un pubblico concorso, per titoli ed esami, che era stato indetto nel 2021. Il Direttore li ha voluti incontrare e li ha esortati “ad affrontare con determinazione le sfide connesse al nuovo, importante incarico”. Ha aggiunto che presto ne saranno assunti altri 5 e questo consentirà all’Agenzia di disporre di dirigenti selezionati secondo le regole costituzionali del concorso pubblico, per ricoprire uffici territoriali, in precedenza diretti ad interim da dirigenti di altri uffici. Ne risulta, così, rafforzata la capacità operativa dell’Agenzia i cui uffici saranno diretti da dirigenti titolari e non più da “incaricati”. I nuovi dirigenti saranno destinati prevalentemente agli uffici territoriali, mentre quelli assegnati alle sedi centrali dirigeranno gli uffici “Laboratori”, “Acquisti”, “Controlli accise”, “Controlli dogane”, “Risorse proprie”.
La riorganizzazione voluta da Alesse, che si pone anche come esempio virtuoso rispetto alla sorella Agenzia delle entrate, dove a lungo è stata seguita la logica degli incarichi “fiduciari” ex art. 19, comma 6, del decreto legislativo n. 164 del 2001, “una previsione legislativa – ha scritto – che oltre a urtare la suscettibilità professionale della classe dirigente vincitrice di concorso, mortifica le aspettative dei funzionari di ruolo che ricoprono posizioni apicali nella varie amministrazioni di appartenenza e che aspirano a diventare dirigenti attraverso ulteriori prove selettive rispetto a quelle di ingresso” (“Il declino del potere pubblico in Italia, come salvare la classe dirigente nell’era della globalizzazione e delle pandemie”, con prefazione di Agostino Carrino, Rubbettino, 2021, pp.193, € 15,00).
Alesse, una lunga esperienza nell’Amministrazione pubblica, da ultimo come Consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri e Capo di Gabinetto del Ministro Musumeci, è impegnato a dare un assetto stabile alla dirigenza di ruolo, di prima e seconda fascia, in un quadro di maggiore ridefinizione del riparto delle competenze fra fase di indirizzo strategico e fase di gestione amministrativa, appena entrato nello storico palazzo di Piazza Mastai, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Guardia di finanza al fine di garantire un più ampio coordinamento operativo tra le varie amministrazioni, così da tutelare ancora di più i settori strategici dell’economia italiana ed europea. Da studioso, Alesseha scritto, come appena ricordato, di burocrazia e ha indicato una fase di transizione al massimo ribasso sia a livello centrale che territoriale in ragione anche di una serie di riforme che giudica sbagliate, come quella della privatizzazione del rapporto di pubblico impiego, nonché la babele normativa che si è abbattuta su tutti gli uffici e il blocco delle assunzioni durato per troppi anni, tutte situazioni che hanno determinato il declino oggettivo che impedisce il buon funzionamento della macchina amministrativa. Ritiene, dunque, che ci sia molto da fare per ridare dignità e centralità all’impiego pubblico. E ritiene sia arrivato il tempo di invertire la rotta che dovrà passare per un rafforzato legame tra la qualità del nostro sistema scolastico e universitario e la qualità della nostra amministrazione. Una sfida che per Alessenon è impossibile perseguire. Di grande successo il suo
Con 10.000 dipendenti di vario grado, che costituiscono una forza lavoro di tutto rispetto, l’Agenzia, che garantisce annualmente in media 75 miliardi di euro alle casse dello Stato, si propone di rafforzare la propria filiera infrastrutturale e logistica in modo da ricondurre verso le dogane italiane quella parte dell’import export che oggi predilige altre rotte, con sdoganamento, ad esempio, a Rotterdam anche di merci dirette in Italia. Un vecchio problema che interessa anche la capacità delle nostre strutture portuali di mettere sulla banchina, in tempi ragionevolmente brevi, le merci, i container, imbarcate sulle navi.
Il rafforzamento dell’Agenzia che impegna il nuovo direttore potenzierà il contrasto al contrabbando che si è realizzato in questi ultimi tempi attraverso il sequestro di tabacchi genuini, contraffatti o di qualità non elevata, in un trend crescente della qualità dei tabacchi sequestrati nel triennio 2019-2022. Nella prospettiva dell’istituzione di un unico organismo comunitario, che accrescerebbe in modo esponenziale l’efficienza operativa di tutti gli Stati membri, consentendo di rafforzare la politica economica comune attraverso la tutela dell’integrità territoriale e una maggiore capacità di analisi dei flussi import export.
L’Agenzia si occupa anche di giochi che nel 2022 hanno assicurato un gettito erariale di 11 miliardi con un trend in crescita significativo rispetto al periodo precedente. Un dato finanziario importante per la tenuta dei conti pubblici. Né va trascurato il valore economico di una filiera industriale che, grazie alle concessioni e agli atti regolatori e con i quali l’Agenzia gestisce il mercato del gioco pubblico, e l’impegno di decine di migliaia di persone, costituisce un comparto al quale il Governo guarda con grande attenzione.
L’Agenzia non è solo protesa all’incasso. Nell’ambito della propensione al gioco, alle scommesse e all’azzardo, Alesse si è occupato, fin dal suo insediamento, della tutela dei minori in collegamento con gli enti locali i quali concorrono, insieme all’Agenzia, ad attuare politiche di prevenzione, individuando le aree territoriali sensibili nelle quali il gioco, anche se lecito, deve essere tenuto a distanza, per tutelare le categorie più esposte.
L’Agenzia, infine, intende potenziare l’applicazione dei tributi sui prodotti energetici e alcolici, un settore nel quale la riscossione vale mediamente circa 25 miliardi all’anno. Lo fa nell’ambito di un sistema antifrode per contrastare l’evasione fiscale, avvalendosi di personale altamente specializzato “che seleziona, – ha detto in un’intervista a Roberto Sommella per Milano Finanza – già in sede di rilascio delle concessioni, gli operatori economici affidabili, sottoponendoli a penetranti controlli antimafia e a una valutazione puntuale della capacità economica. Parliamo di prodotti per i quali l’accisa diventa esigibile quando ne avviene l’immissione in consumo. Pertanto, è nei depositi fiscali che si concentra la vigilanza dell’Agenzia sui prodotti energetici, al fine di impedirne la sottrazione all’imposta”.