di Salvatore Sfrecola
Ha infiammato i cuori della maggioranza “silenziosa”, che tale non vorrebbe più essere, il Generale Roberto Vannacci con il suo “Il mondo al contrario” che ha intercettato i sentimenti di molti italiani, non solamente di quelli schierati tra il Centro e la Destra. La progressiva perdita dei valori identitari, l’insicurezza dovuta ad una immigrazione incontrollata che abbandona ai margini della società persone inclini a delinquere se non altro per necessità, le difficoltà economiche delle famiglie a causa di un fisco predatorio che tartassa soprattutto la classe media, hanno trovato riscontro nelle parole di un fedele servitore dello Stato. Poteva essere una riserva della borghesia scontenta questo brillante ufficiale che ha scritto con il linguaggio di una chiarezza che i politici non riescono più ad esprimere da tempo. Un pericolo, dunque, per la politica, che ha subito rimediato. E lo fa uscire di scena conferendogli un incarico di prestigio, quello di Capo di Stato Maggiore del Comando delle Forze operative terrestri. La sinistra finge di criticare il Ministro Crosetto, il quale si è affrettato a spiegare che non si tratta di una promozione ma un incarico dovuto in relazione al suo grado e alla sua posizione di ruolo. Il Ministro, esponente di primo piano di Fratelli d’Italia, ha fatto un grande piacere al suo partito togliendo a Matteo Salvini, che sembra gli avesse offerto una candidatura alle prossime elezioni europee, un nome di prestigio in una competizione elettorale destinata a misurare le forze nel Centrodestra, anche ai fini di un possibile rimpasto di governo che potrebbe interessare vari ministri dimostratisi inadeguati al ruolo ricoperto.
È infatti improbabile, anche se ovviamente non è da escludere, che il generale, dopo l’incarico ricevuto, si candidi nelle liste della Lega facendo correre rischi seri al partito di Giorgia Meloni, tradizionalmente è vicino alle Forze Armate, in ragione di una diffusa insoddisfazione di un elettorato composito in ragione del ridimensionamento di Forza Italia nel quale tuttavia continuano ad avere posizioni di responsabilità esclusivamente i vecchi militanti del Movimento Sociale Italiano. E così, questa estate, nel dibattito giornalistico e televisivo seguito alla presentazione de “Il mondo al contrario”, si è percepita la difficoltà di FdI per il crescente consenso che le idee del Generale riscuotevano in ogni ambiente. Un libro che è stato per molto tempo in testa alla classifica delle vendite e continua ad essere argomento di discussione per la concretezza dell’impostazione a fronte di una politica che si rifugia in slogan spesso lontani dalla realtà quotidiana delle persone che guardano sconsolate nelle loro tasche scoprendo che ogni, pur piccolo, aumento delle retribuzioni o delle pensioni è drasticamente ridimensionato da un fisco che tuttavia continua ad essere pressocché inerte nei confronti degli evasori se la cifra che manca al bilancio dello Stato, secondo le stime più accreditate, si attesta intorno a 100 miliardi annui, una misura che non ha di eguali al mondo. Stime, sappiamo bene, contestate dai minimizzatori di un fenomeno che ha un dato certo, oltre l’80% delle imposte le pagano dipendenti e pensionati.
Il Generale e le sue idee sono un campanello d’allarme per la politica, dunque, che more solito conterà sul tempo che passa, un calcolo che spesso ha funzionato ma non è certo che sarà sempre così, che l’inerzia degli italiani lasci ad un manipolo di professionisti delle politica di gestire i destini del Paese con molti idee confuse, altre approssimative, tutte inidonee a dare certezza alla gente. I giovani che fuggono all’estero, sembra centomila all’anno, ne sono un esempio evidente di fronte al quale non ci sono scuse.