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Il 15 di agosto, da festa pagana a festività cristiana

In origine il Ferragosto era la festa, istituita da Ottaviano Augusto nel 18 a.C., che celebrava la fine dei lavori agricoli, il tempo di un meritato riposo. Nel corso dei secoli la festività pagana, simbolo di pausa dal lavoro, viaggi e incontri con gli amici, sinonimo di relax e riflessione, si è convertita in una importante ricorrenza religiosa.

Il 15 agosto, infatti, i cattolici festeggiano l’Assunzione di Maria al cielo, dogma di fede della Chiesa romana, solennità riconosciuta da tutte le Chiese cristiane (cattolici, ortodossi e non solo), la solennità mariana per eccellenza dell’anno liturgico.

Secondo questa tradizione, Maria, la madre di Gesù, terminato il corso della vita terrena, fu assunta in Paradiso sia con l’anima sia con il corpo. L’Assunzione, nel pensiero cattolico, è un’anticipazione della risurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.

Per questo, la tradizione, e poi il dogma dell’Assunzione di Maria sono in stretta connessione logica con l’Immacolata concezione, secondo cui, appunto, Maria fu preservata dal peccato originale alla sua nascita. Tuttavia, paradossalmente, il dogma dell’Assunzione di Maria è successivo a quello dell’Immacolata, in ordine di tempo, l’ultimo dogma della Chiesa cattolica, essendo stato proclamato da Papa Pio XII il 1º novembre 1950, quasi un secolo dopo quello dell’Immacolata Concezione, proclamato da Papa Pio IX nel 1854.

Questo culto si è sviluppato a partire almeno dal V secolo, diffondendosi e radicandosi nella devozione popolare. 

Prima di proclamare il dogma Pio XII aveva promosso una consultazione di tutti i vescovi cattolici del mondo, che espressero un parere favorevole quasi plebiscitario. Questo il passaggio finale del documento, con la solenne definizione dogmatica: “Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che:

l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.

Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica” (Munificentissimus Deus)

Il Papa fece accompagnare il testo di proclamazione del dogma dalla seguente nota:

“La glorificazione di Maria nella sua corporea assunzione è verità radicata profondamente nel senso religioso dei cristiani, come dimostrano lungo il corso dei secoli innumerevoli forme di specifica devozione, ma soprattutto il linguaggio della liturgia dell’Oriente e dell’Occidente. I santi padri e i dottori della chiesa, facendosi eco della liturgia, nelle feste dell’Assunta parlano chiaramente della risurrezione e glorificazione del corpo della Vergine, come di verità conosciuta e accettata da tutti i fedeli. I teologi, trattando di questo argomento, dimostrano l’armonia tra la fede e la ragione teologica e la convenienza di questo privilegio, servendosi di fatti, parole, figure, analogie contenuti nella sacra Scrittura. Accertata così la fede della chiesa universale, il papa ritiene giunto il momento di ratificarla con la sua suprema autorità”.

Le prime indicazioni sull’Assunzione di Maria risalgono al periodo compreso tra la fine del secolo IV e la fine del V. Lo scritto più antico riferibile alla dottrina dell’Assunzione di Maria in cielo, è il Liber Requiei Mariae, pervenutoci intatto in una traduzione in lingua etiopica, probabilmente del quarto secolo.

Altro testo antico sono i sei libri della dormizione, e le prime traduzioni a noi note sono diversi manoscritti in lingua sirica del 500-600, sebbene il testo presumibilmente risalga al quarto secolo.

Sulla base di questi apocrifi cristiani, fu composto, a cavallo del sesto secolo, il De Obitu S. Dominae attribuito a san Giovanni il Teologo, identificato con l’autore dell’Apocalisse, composta nell’isola greca di Patmo e citato all’inizio dell’opera. Anche la Chiesa ortodossa celebra con grande fasto e partecipazione questo mistero di fede sotto il nome di “Dormizione di Maria”, il 15 agosto, al termine di un periodo di digiuno di 14 giorni. L’episodio della dormizione è descritto con dovizia di particolari nelle icone bizantine. Un grande affresco della dormizione è tradizionalmente posto sopra l’ingresso alla navata delle chiese Ortodosse e cattoliche di rito bizantino. Dormizione e Assunzione sono sostanzialmente sinonimi.

In accordo con il sentimento espresso dalla liturgia, anche la pietà popolare ha riservato grandissimo onore al giorno dell’Assunzione della Vergine Immacolata in Cielo. L’episodio dell’Assunzione di Maria è un tema spesso trattato nelle varie arti, dal disegno alla pittura all’affresco, e in quella scultorea, nelle statue propriamente dette e negli alti e bassorilievi.

Alcune tra le opere pittoriche più note che hanno per tema l’Assunzione sono dovute a Cimabue, Donatello, Ghiberti, Mantegna, Rubens, Tiziano.

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