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“Nuovo Codice dei contratti pubblici ragionato” di Lorenza Ponzone

di Salvatore Sfrecola

Il “Nuovo codice dei contratti pubblici ragionato” (Neldiritto editore, Molfetta, 2024, pp. 857, € 50,00), alla sua seconda edizione, si deve a Lorenza Ponzone, dirigente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.A.C.), già responsabile dell’Ufficio regolazione dei contratti pubblici presso l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Autrice di numerosi saggi e articoli in materia, la dottoressa Ponzone ha concepito questo testo quale innovativo strumento di consultazione utilissimo per tutti gli operatori del diritto operanti all’interno delle pubbliche amministrazioni e delle imprese pubbliche, magistrati, avvocati e studenti universitari compresi, come si legge nell’ultima di copertina che spiega come gli articoli del codice siano stati corredati da commenti che ne pongono in evidenza la ratio ed il contenuto, dando inoltre atto delle più rilevanti questioni interpretative emerse.

Questa seconda edizione è stata riscritta in considerazione dell’entrata in vigore del Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, con cui è stata approvato il nuovo Codice dei contratti pubblici, già modificato da: legge 27 novembre 2023, n. 170, di conversione del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132 (Conflitto di interessi e procedura competitiva con negoziazione); Regolamento dell’Unione europea 15 novembre 2023, n. 2023/2495/UE (Contratti pubblici e soglie di rilevanza europea); Regolamento dell’Unione europea 15 novembre 2023, n. 2023/2510/UE (Contratti pubblici e soglie di rilevanza europea nei settori della difesa e della sicurezza); legge 13 novembre 2023, n. 162, di conversione del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124 (Composizione della Cabina di regia).

Di particolare rilievo assumono gli allegati al codice (legislativi in prima applicazione, regolamenti a regime), destinati ad assorbire linee guida A.N.A.C. e regolamenti. La terza parte del Codice ragionato contiene pertanto gli allegati.  Completa l’opera un indice analitico particolarmente utile per la consultazione, un’Appendice recante le delibere adottate dall’A.N.A.C. tra l’altro in tema di banca dati nazionale dei contratti pubblici, di fascicolo virtuale dell’operatore economico, di pubblicità legale, trasparenza dei contratti pubblici, modalità di calcolo delle quote di esternalizzazione dei contratti di lavori, servizi e forniture, assegnazione d’ufficio di una stazione appaltante o centrale di committenza qualificata, pareri di precontenzioso, legittimazione straordinaria A.N.A.C., vigilanza in materia di contratti pubblici, poteri sanzionatori, casellario informatico dei contratti pubblici, bando tipo servizi e forniture sopra soglia avvio del processo di digitalizzazione. Un’opera, dunque, di estremo interesse nella quale ogni norma contiene una illustrazione ragionata della relativa disposizione con rinvio alla più recente giurisprudenza dei giudici amministrativi e della Corte di giustizia dell’Unione Europea ed alle deliberazioni assunte dall’A.N.A.C..

L’importanza della disciplina pubblica dei contratti è di estrema evidenza. Come è noto, infatti, i contratti hanno rappresentato da sempre uno degli strumenti principali di utilizzazione delle risorse dei bilanci pubblici per l’acquisizione di beni e servizi necessari per il funzionamento dell’apparato pubblico e per il conseguimento delle finalità proprie dell’azione amministrativa. Conseguentemente l’incidenza dell’attività contrattuale sul complesso della spesa dello Stato e degli enti pubblici non poteva lasciare indifferente la disciplina contabile che ha sempre considerato la materia dei contratti come una fenomenologia che necessita di regole specifiche ai fini della individuazione dei privati contraenti oltre che per la esecuzione delle commesse, al fine di garantire il corretto e trasparente uso delle risorse e la certezza di un buon risultato e conseguire, dal confronto concorrenziale aperto, il massimo risparmio economico per i contratti passivi e il maggior introito possibile per i contratti attivi. Originariamente disciplinata dalla legge di Contabilità generale dello Stato, la materia dei contratti pubblici è oggi soggetta a direttive comunitarie che hanno rimodulato il quadro normativo senza peraltro stravolgerlo perché le linee portanti hanno trovato conferma seppure in un’ottica diversa in cui il fine primario perseguito non è esclusivamente l’interesse dell’Amministrazione ma quello della concorrenza attraverso cui deve essere garantito il diritto delle imprese ad accedere alle commesse pubbliche.

Il passaggio dal regime contabile a quello comunitario viene efficacemente evidenziato “riconoscendo il ruolo portante della normativa contabile che, da espressione delle finalità di oculata gestione delle risorse finanziarie pubbliche, è venuta esprimendo il valore di mezzo per consentire che sul mercato suscitato dalla spesa pubblica potessero operare le regole della concorrenza, a loro volta considerate uno strumento per contribuire ad una gestione non solo economica ma efficace delle risorse pubbliche” (Pelino Santoro). Profilo messo in risalto dalla giurisprudenza della Corte di cassazione fin dal 1999 (S.U. n. 754 del 29 ottobre).

Buona consultazione del prezioso volume.

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