Site icon Un sogno Italiano

Se la scuola riscopre la Patria

di Salvatore Sfrecola

Il ripristino dell’insegnamento dell’Educazione civica è stato un impegno che ha coinvolto le forze politiche presenti in Parlamento, con diversa intensità ma comunque nella diffusa convinzione che fosse necessario fornire ai nostri studenti la conoscenza dei valori sui quali si fonda la democrazia italiana. La disciplina era stata di fatto abbandonata, come la storia, sempre più residuale, per motivi noti, la difficoltà dell’insegnamento e lo scarso interesse degli studenti ai quali non è sempre facile trasmettere il senso degli avvenimenti in un tempo che è passato ma che ci istruisce per il futuro. E ci dà conto delle caratteristiche identitarie del nostro popolo, necessarie non per tenere lontane altre tradizioni e culture ma per confrontarsi con esse nella consapevolezza di una tipicità illustre, di una storia che ha contaminato positivamente altre culture. La nostra storia, la storia dell’Europa e dell’Occidente, è storia giudaico-cristiana e greco-romana. Da qui sono nati i nostri valori, “senza le leggi di Mosè, senza il sacrificio di Cristo – ha scritto Maurizio Bettini (“Radici, Tradizione, identità, memoria”, Il Mulino) -, non avremmo quel sentimento morale che ci fa sentire tutti – credenti e non – fratelli, uguali compassionevoli. Senza la ragione dei Greci e il diritto delle genti dei Romani non avremmo quelle forme di pensiero che sorreggono le nostre istituzioni pubbliche”. Questo complesso di tradizioni, storia e valori si riassume in una parola “Patria”, alla quale ci sentiamo di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizione. Patria, perché “qui si sta bene” e, infatti “patria est ubicumque est bene”, per Cicerone e poi per Seneca.

Ha fatto bene, dunque, il Ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, a richiamare il concetto di Patria nelle Nuove Linee Guida che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025 entreranno in vigore per l’insegnamento dell’educazione civica.

“Coerentemente con il nostro dettato costituzionale – si legge sul sito del Ministero miur.gov.it -, le Nuove Linee Guida promuovono l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali”, dichiara Valditara, “valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita”.

“Ispirandosi al concetto di ‘scuola costituzionale’, il documento conferisce centralità alla persona dello studente e punta a favorire l’inclusione, a partire dall’attenzione mirata a tutte le forme di disabilità e di marginalità sociale. Le nuove Linee guida”, prosegue Valditara, “vogliono essere uno strumento di supporto e di guida per tutti i docenti ed educatori chiamati ad affrontare, nel quotidiano lavoro di classe, le sfide e le emergenze di una società in costante evoluzione e di cui gli studenti saranno protagonisti. La scuola si conferma pilastro del futuro del nostro Paese”.

In particolare, nelle Nuove Linee Guida:

Ho pensato di riportare integralmente il documento per rispetto dei lettori i quali potranno trarre elementi di riflessione in ordine alle singole indicazioni con la precisazione, da parte mia, che ad onta di alcune critiche mosse da chi ha sistematicamente respinto il concetto di Patria, nella convinzione che possa esprimere convinzioni nazionalistiche del tipo di quelle che nel secolo scorso hanno scatenato gravi conflitti tra i popoli, la Patria riassuma tutti gli elementi della identità di un popolo che vive su un territorio, che è anch’esso elemento identitario, come le sue tradizioni arricchite dalla cultura civile e letteraria e dalla tipicità delle arti. In quella tradizione, in quelle radici sono tutti altri elementi che caratterizzano l’italianità, dal rispetto per l’ambiente a quello per le persone.

Exit mobile version