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Don Giovanni… affascina ancora

di Dora Liguori

Sabato 12 Ottobre, una riuscita riduzione teatrale (fra prosa e musica) del Don Giovanni di Mozart, ha inaugurato la splendida Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, restaurazione fortemente voluta dalla Presidente Dott.ssa Simona Agnes, da tutto il Consiglio di Amministrazione del Conservatorio e dal suo Direttore, il Maestro Franco Mirenzi.

 La riapertura della Sala Accademica rappresenta un traguardo significativo per il Conservatorio e per la città di Roma, sottolineando, esso, l’impegno dell’istituzione per l’innovazione e l’avvicinamento del pubblico all’arte lirica. Infatti la sala costituirà uno spazio attivo dedicato alla cittadinanza e alle attività della Terza Missione, un concetto che il Conservatorio abbraccia da sempre.

La sala, gremita da personalità della politica e del mondo della cultura e da professori e studenti del Conservatorio, ha accolto con grande entusiasmo una edizione rivisitata del Don Giovanni di Da Ponte e Mozart, rivisitazione che ha offerto una visione non tradizionale, con elementi innovativi che riflettono alcune dinamiche contemporanee. Infatti, il protagonista non è solo un personaggio attivo nella trama, ma anche un “doppio” narratore che osserva le proprie azioni da una prospettiva esterna. Una regia, quella della Hernandez-Flores che ha permesso al pubblico, in un contesto atemporale, di esplorare temi universali come le relazioni di potere e l’ambizione.

 Il tutto è stata possibile grazie al progetto Opera out of Opera 2, cofinanziato dal programma Creative EU dell’Unione Europea, che posiziona il Conservatorio come un attore chiave nel panorama musicale europeo e rappresenta anche l’inizio di una serie di eventi che porteranno i talenti a esibirsi in diverse città europee, tra cui Porto, Monheim, Oslo e Salisburgo

Tra i partner internazionali figurano istituzioni prestigiose quali:

Mozarteum University Salzburg (Austria)- Oslo National Academy of the Arts (Norvegia)- Teatro ESMAE del Politecnico di Porto (Portogallo)- Teatro Nova Opera (Ucraina)- WallMuse (Francia)- AEC – Associazione Europea dei Conservatori e delle Accademie (Belgio)- Jeunesses Musicales Croatia HGM (Croazia)

L’evento, in collaborazione con l’Accademia di Arte Drammatica di Roma, è stato realizzato con la partecipazione della già citata, Adriana Hernández Flores (regia e sceneggiatura) Mario Diaz, Patricio Cueto (drammaturgia) Laura Giannisi (elementi scenografici e costumi) nonché di un cast di giovani cantanti internazionali, quali: Brett Pruunsild, Don Giovanni (Mozarteum University) – Chinatsu Hatano, Donna Anna (Mozarteun University) – Iván Sánchez Aguila, Don Ottavio (Mozarteum University) -Maria Mendes, Donna Elvira (Istituto Politecnico do Porto)- Filippo Malvezzi, Masetto, Commendatore (Conservatori Santa Cecilia) – Diletta Di Cosimo, Zerlina (Conservatorio di Santa Cecilia) – Yifei Zou, Leporello (Conservatorio di Santa Cecilia); tutti magistralmente accompagnati dall’Orchestra sinfonica di “Santa Cecilia” di Roma, diretta, con grande esperienza e approfondita conoscenza stilistica di Mozart, dal Maestro Michelangelo Galeati.

La bella serata è stata, per me, cosa particolarmente gradita poiché risponde a quanto, durante la stesura della legge di Riforma (in condivisione con la Senatrice Luciana Sbarbati) fortemente volli, ossia: previsione di un Conservatorio che oltre ad essere un centro di Alta Formazione, fosse anche un centro di produzione (sia pure con mezzi limitati), competitivo delle Fondazioni Lirico Sinfoniche.

Come dire: il Conservatorio crea i “gioielli” e, doverosamente, perché non dovrebbe anche esporli al pubblico?

Oggi, tutti i Conservatori italiani, per merito di questa legge, producono spettacoli di grande valore artistico, con giusto riscontro culturale sul territorio e, qualora portati all’estero, visibilità internazionale dei nostri artisti.

In quest’ottica, posso dire che sabato 12 -a Santa Cecilia- ho visto, grazie all’immutabile fascino di Don Giovanni, pienamente realizzato questo mio antico sogno. E, se permettete, ciò, davvero, non è poco!

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