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Frammenti di riflessioni

del Prof. Avv. Pietrangelo Jaricci

Giustizia amministrativa

Il Tar non ha ravvisato ragioni per discostarsi dall’orientamento espresso dalle Sezioni unite della Corte di cassazione con le ordinanze 13 dicembre 2019, n. 32977 e n. 32978, e 16 dicembre 2019, n. 33090, e ritiene che, a prescindere dalla qualificazione dell’attività come “del tutto vincolata”, ossia “vincolata sia nel presupposto che nel contenuto” (Cons. Stato, Sez. V, 29 agosto 2016, n. 3712) o come “dovuta” (Cons. Stato, parere, Sez. I, 22 febbraio 2013, n. 1517), la situazione soggettiva del privato che si staglia a fronte della stessa è quella di diritto soggettivo per cui, in applicazione dell’ordinario criterio di riparto, le controversie relative al diniego di rilascio della patente per mancanza dei requisiti morali devono essere attribuite alla giurisdizione ordinaria civile (T.a.r. Lombardia, Milano, Sez. I, ordinanza 16 giugno 2020, n. 1075).

Riformismo

“Il riformismo può raccogliere l’opportunità rappresentata dalla tragedia della pandemia per riscrivere un’agenda, una tavola di valori all’altezza del nuovo secolo che ormai ha già percorso un quinto del suo cammino. E allora, prima o poi, si riproporrà l’esigenza di avere una cultura politica, un modello organizzativo, una rappresentanza sociale, una leadership e una classe dirigente. Quello che manca, quello che serve” (Marco Damilano, “La paralisi e il cambiamento”, L’Espresso, n. 32/2020, 18 ss.).

Autostrade

“Che motivo  c’era di aspettare di cominciare i lavori tra giugno e luglio in una regione che dal turismo ricava gran parte del proprio Pil? Invece di illuminarci sulle ragioni della scelta di attendete quasi due anni e di concentrare gli interventi nel periodo di maggior traffico, massimizzando dunque i disagi, tra il ministero e la concessionaria è iniziato lo scaricabarile…

Le conseguenze del braccio di ferro iniziato da Giuseppe Conte con i Benetton finirà per le casse pubbliche in un salasso. Ricomprare Autostrade significa farsi carico dei nove miliardi di debiti che l’azienda ha contratto, più altri 14 miliardi e mezzo di investimenti per migliorare la rete stradale. Dal punto di vista economico, non si tratta proprio di un affare, soprattutto se il governo terrà fede (ma in pochi lo credono) alla promessa di ridurre i pedaggi: le tariffe più basse infatti non consentirebbero di rientrare dei soldi spesi per ammodernare ponti e gallerie…

L’azione dell’esecutivo si esaurisce in un tweet o in un lancio di agenzia. Non serve fare, basta dichiarare, tanto nessuno poi si preoccupa di verificare se la promessa è tata mantenuta e se all’annuncio è seguito qualche cosa di concreto” (Maurizio Belpietro, “Testacoda autostradale”, Panorama, n. 32/2020, 3).

Cambierà il volto dell’Italia?

“Forse sarà necessario passare dai compromessi e rinvii alle scelte e decisioni. Bisognerà cambiare il volto all’Italia per la semplice ragione che la Commissione preposta deciderà come sviluppare il Recovery Fund in base alla nostra virtù nel perseguire i ben noti obbiettivi che da anni ci vengono invano indicati, e che riguardano pensioni, lavoro, pubblica amministrazione e semplificazione, sanità, scuola. Il Governo sarà chiamato a provvedere con atti concreti su queste materie… L’Europa chiederà di realizzare quegli interventi di riforma di struttura che non siamo riusciti neppure ad abbozzare nell’ultimo triennio, pur declamandone sempre la necessità. Su ognuno di questi argomenti le forze politiche dell’attuale coalizione, per non dire del Parlamento, sono fraternamente divise al loro stesso interno. Su alcuni in modo addirittura clamoroso. In autunno si dovrà decidere, o tutto a Bruxelles potrebbe tornare in discussione…

Impossibile rinviare ancora, tergiversare, nuotare lungo costa, assecondando le correnti. O avverrà una trasfigurazione dell’attuale Governo, o si aprirà una crisi dai rischi enormi. O questo Governo saprà rifondarsi come un’autentica coalizione, con energie e personalità nuove al suo interno, o anche la pura e semplice gestione delle nostre finanze finirà fuori controllo e ci troveremo costretti a interventi di emergenza con conseguenze sociali di imprevedibile gravità” (Massimo Cacciari, “Fine missione”, L’Espresso, n. 31/2020, 28 s.).

Da Calamandrei

“Si suol dire che l’uomo educato si vede da come sa stare a tavola: oppure (dicono i «gentiluomini») da come si comporta sul terreno, ovvero (son sempre loro che parlano) a tavolino di giuoco.

Direi che per misurare il carattere di  un avvocato bisogna vedere come sa stare in udienza al banco della difesa: da come si muove, da come gesticola, da come sventola la toga, dalla cura con cui si mette a posto la facciuola, dalla prontezza con cui si alza quando entra la corte, dal suo volgersi indietro per farsi ammirare dal pubblico, dal tono dimesso o squillante della sua voce, dal suo uscire fuori dal banco mentre parla,  ̶  da tutto questo si capisce che razza di avvocato è: la sua educazione, la sua civiltà, la sua sincerità,  ̶  oppure la sua prepotenza, il suo artificio, la sua grossolana vanità” (Piero Calamandrei, “Elogio dei giudici scritto da un avvocato”, Milano, 2^ ed., rist. 2001, 58).

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