di Salvatore Sfrecola
Qualcuno certamente sorriderà al sentire che, in questa stagione, nella quale forti sono le preoccupazioni per la carenza di acqua, drammaticamente evidente anche nella portata del fiume Aniene, affluente del Tevere sul lato sinistro, la Regione Lazio sia stata richiamata al rischio idrogeologico nella zona industriale di Tor Cervara. Lo ha fatto il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera in una interrogazione con la quale chiede di conoscere a che punto siano i progetti per la messa in sicurezza dell’area, a tutela delle attività produttive che si sono sviluppate dal dopoguerra con consistenti investimenti che hanno permesso lo sviluppo di imprese che occupano molti lavoratori.
Lo stato di pericolo era stato segnalato dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere (oggi Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale) fin dal 2006 ed è stato oggetto di una determinazione regionale del 2016 per far fronte alle ricorrenti esondazioni. L’Autorità di Bacino era stata chiara in risposta ad una richiesta di parere idraulico della Regione. Ed aveva spiegato che l’area rientra nel territorio perimetrato dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), approvato con DPCM del 10 novembre 2006 a rischio R4 (molto elevato). I rilievi plano altimetrici avevano accertato che il piazzale in prossimità dell’argine sinistro del fiume Aniene si trova ad una quota assoluta tra i 22,50 m.s.l.m. ed i 23,00 m.s.l.m. in altezza di esondazione relativa al piano stradale da un minimo di 2,00 ml. ad un massimo di 2.50 ml. La Protezione civile durane le passate esondazioni ha registrato una quota massima di esondazione relativa al piano stradale pari ad 1,75ml. L’importo dei lavori, stimato dall’Autorità in 4.100.00,00 è stato oggetto di una determinazione regionale (n. 6990 del 12/05/2016), che ha definito l’importo di euro 4.075.000 per gli interventi di messa in sicurezza dell’area. Tuttavia la regione a fronte di una propria programmazione, scaduta da tempo, ad oggi non è stata in grado di realizzare l’intervento specifico, uno dei tanti interventi programmati ma mai realizzati.
Il Comune di Roma, per parte sua, nel bilancio di previsione 2022-2024 ha previsto un aumento complessivo delle risorse per tutte le aree a rischio idrogeologico e di erosione costiera. Per la parte corrente è stabilito un incremento di 304 milioni rispetto al 2021. Vengono poi previsti quasi 1,7 miliardi di investimenti. Complessivamente, anche grazie al Milleproroghe, è stata approvata una manovra finanziaria di 13,9 miliardi di euro. All’interno del bilancio previsionale è stata quindi definita la somma di 35 milioni euro dai fondi P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per la stabilizzazione di 19 aree a rischio idrogeologico.
La Regione Lazio passerà dalle proposte ai progetti ed alla loro realizzazione? È quel che chiede di sapere il Consigliere Ghera nella sua interrogazione.