lunedì, Dicembre 30, 2024
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Politica: scenari possibili prossimi venturi

di Salvatore Sfrecola

Gli auguri di ripresa, che quotidianamente giungono a Silvio Berlusconi da esponenti politici di tutti gli schieramenti, indubbia espressione di civile attenzione per l’uomo che dal 1994, comunque la si pensi, ha occupato un posto importante nella vita politica italiana, non nascondono che la malattia e l’età fanno intravedere un problema politico, per il partito ed il Governo. Che non è di oggi, naturalmente. Sono anni che le condizioni di salute e l’età del fondatore di Forza Italia fanno intravedere una evoluzione del partito ove venisse a mancare il collante della leadership del suo fondatore, in assenza di un possibile successore capace di tenere in pugno le varie anime di questa composita formazione politica che ha sempre puntato sull’elettorato moderato, liberale, anticomunista, una costola del variegato mondo del Centrodestra.

È evidente che, assente Berlusconi, quell’elettorato, che si è progressivamente ridotto, pur mantenendo una significativa consistenza elettorale è oggetto dei desideri di partiti finitimi, in particolare di Italia Viva di Matteo Renzi e di Azione di Carlo Calenda, entrambi anticomunisti, moderati, di ispirazione liberale. E questo può avere un effetto sul Governo presieduto da Giorgia Meloni, nel senso che potrebbe modificare i rapporti di forza nella coalizione ove l’ala “moderata”, tanto per intenderci, si rafforzasse. Ne riuscirebbe ridimensionato soprattutto il ruolo della Lega che non riesce ad esprimere un percepibile sentimento che abbia una dimensione effettivamente nazionale. Un partito che parla tradizionalmente soprattutto alla “pancia” del popolo del Nord Est, certamente produttivo, ma con tratti rozzamente antitaliani (“sono veneto e non italiano”, abbiamo sentito dai seguaci di quel Bossi che aveva pubblicamente offeso la bandiera nazionale), con velleità secessioniste, mediamente lontano dagli ideali liberali che di tanto in tanto emergono dai discorsi dei leader. Cavour, Giolitti, Einaudi, Croce, per molti sono solo dei nomi, probabilmente di strade e piazze. Pochi li conoscono, pochissimi hanno letto qualcosa di quel che hanno scritto e fatto.

In questo contesto nel Centrodestra cresce Fratelli d’Italia che agli occhi degli italiani ha una guida salda, quella di Giorgia Meloni, esprime sentimenti sicuramente nazionali, ha un radicamento sul territorio che le più recenti elezioni hanno dimostrato essere effettivo da Nord a Sud, anche in ambiti dove un tempo la presenza della destra era assolutamente residuale.

Tornando all’ipotesi di un rafforzato polo moderato, che riunisca Calenda, Renzi e Tajani, probabile erede di Berlusconi, con Toti, Lupi, Brugnaro e l’ex DC Cesa, è evidente che cambierebbero gli equilibri. A meno che non si realizzasse quel che immaginano oggi alcuni giornali che parlano di un asse Marina Berlusconi – Marta Fascina per avvicinare Forza Italia a Fratelli d’Italia, ipotesi della quale si parla da tempo, come espressione dell’ala “governista” di FI che fa capo ad Antonio Tajani. È possibile. Ma è anche probabile che parte dei forzisti sia attirata piuttosto dall’ipotesi Calenda-Renzi, in ragione di quella che è stata definita una diversità “antropologica” tra i liberali e gli ex missini, nonostante il percorso che questi hanno fatto negli anni, per iniziativa di Giorgio Almirante, che aprì a liberali e monarchici, una linea che Gianfranco Fini ha portato avanti con determinazione, di cui sono un esempio l’impegno del democristiano Learco Saporito e del monarchico liberale Domenico Fisichella, prima Ministro dei beni culturali, poi Vicepresidente del Senato. Quel percorso Giorgia Meloni ha ripreso con molta cautela. Ed ha evidentemente avuto ragione se ha portato un minuscolo partito ad essere il primo d’Italia ed a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio con prospettiva di una maggiore presenza in Europa quale espressione del polo conservatore.

Una situazione in movimento, dunque. Difficile fare delle previsioni. Continueremo a ragionare su quel che osserviamo, stando sempre dalla parte di chi ama l’Italia.

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