di Salvatore Sfrecola
All’indomani della sconfitta del candidato del Centrodestra alle elezioni comunali di Perugia ho segnalato il pericolo che il ritorno dell’“onda rossa” possa riversarsi sulla regione che va al voto nei prossimi mesi. Avevo colto questa preoccupazione dagli amici che mi avevano segnalato l’inconsistenza politica della candidata sindaco in una elezione nella quale le Sinistre stavano mettendo ogni possibile impegno per riconquistare il capoluogo umbro la cui caduta, dopo decenni di sindaci espressi dal P.C.I. prima e poi da tutte le altre versioni della Sinistra, era stata veramente storica. La vittoria del Centrodestra con il Sindaco Andrea Romizzi, classe 1979, avvocato, militante di Forza Italia, una lunga esperienza nelle istituzioni locali e nell’associazionismo aveva costituito una scelta “epocale” dell’elettorto, come si usa dire, che ha trascinato anche il successo del Centrodestra alle elezioni regionali che hanno visto prevalere quale Presidente Donatella Tesei (classe 1958), in quota Lega, già sindaco di Montefalco la “terrazza dell’Umbria”, là dove nasce il famoso Sagrantino.
In vista delle prossime elezioni sono molti a temere l’“effetto Perugia”, soprattutto per l’impegno straordinario che i seguaci di Elly Schlein hanno posto in campo e che si preparano a rinnovare in favore del probabile candidato delle Sinistre, il Sindaco di Assisi Stefania Proietti (classe 1975), Ingegnere meccanico, dottore di ricerca in ingegneria industriale.
Non conosco ovviamente nel dettaglio pregi e difetti della gestione Tesei della Regione ma colgo nei tanti amici, in un territorio he conosco molto bene per motivi di studio, di lavoro e familiari, una diffusa insoddisfazione per quel che ha fatto il Centrodestra. O non ha fatto. Perché molte delle doglianze che mi vengono riferite sono frutto di delusione al grido “non è cambiato niente” dopo il passaggio di testimone dalla Piddina Catiuscia Marini, già sindaco di Todi, a Donatella Tesei.
Quel “non è cambiato niente”, per la verità è consueto, anche a livello nazionale, quando alle elezioni ha vinto il Centrodestra, come ho spiegato nel mio “Un’occasione mancata”, quella del governo Berlusconi-Fini che nel 2006 perse le elezioni per 24mila voti, “quando avremmo potuto vincere per due milioni”, fu la valutazione di Francesco Storace dopo aver letto il libro.
Anche allora, a livello centrale, furono privilegiati, nelle posizioni di alta amministrazione più delicati, fedelissimi delle Sinistre nell’ottica “ci pariamo” da quella parte. Un assurdo. Anche a Roma allora i più dicevano “non è cambiato niente”. E lo ripetono ancora oggi, nonostante le accuse al Governo Meloni di occupare tutti i posti possibili. Perché non è importante occupare se non si mettono al posto giusto le persone giuste, cosa che non sta accadendo, a dimostrazione di una inadeguata classe amministrativa di partiti che anche a classe politica non stanno messi molto bene e, soprattutto, non fanno nulla per andare al di là del “cerchio magico” degli adepti della prima ora.
È stato spiegato invano ai vincitori che per governare servono altre capacità. Ma non sembra che l’abbiano capito. L’arroganza è una cattiva consigliera.
Tornando all’Umbria “cuore verde d’Italia”, la vittoria del Centrodestra a Perugia ormai è un ricordo. Speriamo che non sia “un’occasione mancata” la gestione Tesei i cui risultati saranno sezionati senza pietà dalla propaganda delle Sinistre, galvanizzate dal risultato di Perugia che ritengono di poter duplicare senza tante difficoltà riportando a Palazzo Donini, in Corso Vannucci, sede della Giunta Regionale, un “compagno” o una “compagna”.