mercoledì, Novembre 27, 2024
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Se la scuola riscopre la Patria

di Salvatore Sfrecola

Il ripristino dell’insegnamento dell’Educazione civica è stato un impegno che ha coinvolto le forze politiche presenti in Parlamento, con diversa intensità ma comunque nella diffusa convinzione che fosse necessario fornire ai nostri studenti la conoscenza dei valori sui quali si fonda la democrazia italiana. La disciplina era stata di fatto abbandonata, come la storia, sempre più residuale, per motivi noti, la difficoltà dell’insegnamento e lo scarso interesse degli studenti ai quali non è sempre facile trasmettere il senso degli avvenimenti in un tempo che è passato ma che ci istruisce per il futuro. E ci dà conto delle caratteristiche identitarie del nostro popolo, necessarie non per tenere lontane altre tradizioni e culture ma per confrontarsi con esse nella consapevolezza di una tipicità illustre, di una storia che ha contaminato positivamente altre culture. La nostra storia, la storia dell’Europa e dell’Occidente, è storia giudaico-cristiana e greco-romana. Da qui sono nati i nostri valori, “senza le leggi di Mosè, senza il sacrificio di Cristo – ha scritto Maurizio Bettini (“Radici, Tradizione, identità, memoria”, Il Mulino) -, non avremmo quel sentimento morale che ci fa sentire tutti – credenti e non – fratelli, uguali compassionevoli. Senza la ragione dei Greci e il diritto delle genti dei Romani non avremmo quelle forme di pensiero che sorreggono le nostre istituzioni pubbliche”. Questo complesso di tradizioni, storia e valori si riassume in una parola “Patria”, alla quale ci sentiamo di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizione. Patria, perché “qui si sta bene” e, infatti “patria est ubicumque est bene”, per Cicerone e poi per Seneca.

Ha fatto bene, dunque, il Ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, a richiamare il concetto di Patria nelle Nuove Linee Guida che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025 entreranno in vigore per l’insegnamento dell’educazione civica.

“Coerentemente con il nostro dettato costituzionale – si legge sul sito del Ministero miur.gov.it -, le Nuove Linee Guida promuovono l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali”, dichiara Valditara, “valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita”.

“Ispirandosi al concetto di ‘scuola costituzionale’, il documento conferisce centralità alla persona dello studente e punta a favorire l’inclusione, a partire dall’attenzione mirata a tutte le forme di disabilità e di marginalità sociale. Le nuove Linee guida”, prosegue Valditara, “vogliono essere uno strumento di supporto e di guida per tutti i docenti ed educatori chiamati ad affrontare, nel quotidiano lavoro di classe, le sfide e le emergenze di una società in costante evoluzione e di cui gli studenti saranno protagonisti. La scuola si conferma pilastro del futuro del nostro Paese”.

In particolare, nelle Nuove Linee Guida:

  • “è sottolineata la centralità della persona umana, soggetto fondamentale della Storia, al cui servizio si pone lo Stato. Da qui nascono la valorizzazione dei talenti di ogni studente e la cultura del rispetto verso ogni essere umano. Da qui i valori costituzionali di solidarietà e libertà e il concetto stesso di democrazia che la nostra Costituzione collega, non casualmente, alla sovranità popolare e che, per essere autentica, presuppone lo Stato di diritto. Da questo deriva anche la funzionalità della società allo sviluppo di ogni individuo (e non viceversa) e il primato dell’essere umano su ogni concezione ideologica;
  • si promuove la formazione alla coscienza di una comune identità italiana come parte della civiltà europea e occidentale e della sua storia. Di conseguenza, viene evidenziato il nesso tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria, concetto espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione. Attorno al rafforzamento del senso di appartenenza a una comunità nazionale, che ha nei valori costituzionali il suo riferimento, si intende anche favorire l’integrazione degli studenti stranieri. Allo stesso tempo, la valorizzazione dei territori e la conoscenza delle culture e delle storie locali promuovono una più ampia e autentica consapevolezza della cultura e della storia nazionale. In questo contesto, l’appartenenza all’Unione Europea è coerente con lo spirito originario del trattato fondativo, volto a favorire la collaborazione fra Paesi che hanno valori e interessi generali comuni;
  • insieme ai diritti, vengono sottolineati anche i doveri verso la collettività, che l’articolo 2 della Costituzione definisce come “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. L’importanza di sviluppare anche una cultura dei doveri rende necessario insegnare il rispetto per le regole che sono alla base di una società ordinata, al fine di favorire la convivenza civile, per far prevalere il diritto e non l’arbitrio. Da qui l’importanza fondamentale della responsabilità individuale che non può essere sostituita dalla responsabilità sociale;
  • promozione della cultura d’impresa che, oltre a essere espressione di un sentimento di autodeterminazione, è sempre più richiesta per affrontare le sfide e le trasformazioni sociali attuali. Parallelamente, si valorizzano per la prima volta l’iniziativa economica privata e la proprietà privata che, come ben definisce la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, è un elemento essenziale della libertà individuale;
  • educazione al contrasto di tutte le mafie e di tutte le forme di criminalità e illegalità. In particolare, il contrasto della criminalità contro la persona, contro i beni pubblici e privati, attraverso l’apprendimento, sin dai primissimi gradi di scuola, di comportamenti individuali che possano contrastare tali fenomeni;
  • è evidenziata l’importanza della crescita economica, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini;
  • educazione al rispetto per tutti i beni pubblici, a partire dalle strutture scolastiche, al decoro urbano e alla tutela del ricchissimo patrimonio culturale, artistico, monumentale dell’Italia;
  • promozione della salute e di corretti stili di vita, a cominciare dall’alimentazione, dall’attività sportiva e dal benessere psicofisico della persona. In tale contesto, particolare attenzione è rivolta al contrasto delle dipendenze derivanti da droghe, fumo, alcool, doping, uso patologico del web, gaming e gioco d’azzardo;
  • educazione stradale, per abituare i giovani al rispetto delle regole del codice della strada che si traduce in rispetto della propria e altrui vita;
  • si rafforza e si promuove la cultura del rispetto verso la donna;
  • promozione dell’educazione finanziaria e assicurativa, dell’educazione al risparmio e alla pianificazione previdenziale, anche come momento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato;
  • valorizzazione della cultura del lavoro come concetto fondamentale della nostra società da insegnare già a scuola fin dal primo ciclo di istruzione;
  • educazione all’uso etico del digitale, per valutare con attenzione ciò che di sé si ‘consegna’ alla rete;
  • educazione all’uso responsabile dei dispositivi elettronici, nella consapevolezza che l’uso corretto delle tecnologie è quello che potenzia l’esercizio delle competenze individuali, non quello che lo sostituisce;
  • si conferma il divieto di utilizzo, anche a fini didattici, dello smartphone dalla Scuola dell’infanzia fino alla Scuola secondaria di primo grado”.

Ho pensato di riportare integralmente il documento per rispetto dei lettori i quali potranno trarre elementi di riflessione in ordine alle singole indicazioni con la precisazione, da parte mia, che ad onta di alcune critiche mosse da chi ha sistematicamente respinto il concetto di Patria, nella convinzione che possa esprimere convinzioni nazionalistiche del tipo di quelle che nel secolo scorso hanno scatenato gravi conflitti tra i popoli, la Patria riassuma tutti gli elementi della identità di un popolo che vive su un territorio, che è anch’esso elemento identitario, come le sue tradizioni arricchite dalla cultura civile e letteraria e dalla tipicità delle arti. In quella tradizione, in quelle radici sono tutti altri elementi che caratterizzano l’italianità, dal rispetto per l’ambiente a quello per le persone.

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