di Salvatore Sfrecola
“Convenuti dal monte e dal piano”, si potrebbe dire con i versi del poeta, invitati da Umberto Fusco, già Senatore della Lega, si sono ritrovati a Viterbo, nel Salone delle conferenze dell’Hotel Salus, dirigenti del movimento “Noi con Vannacci”. Dal Piemonte e dalla Puglia, dalla Sardegna e dall’Abruzzo, dalle varie province del Lazio, dalla Campania e dal Molise, dal Veneto e dalla Toscana sono convenuti con l’entusiasmo che Roberto Vannacci ha saputo trasmettere loro con il suo “Mondo al contrario” ed oggi con l’esperienza di parlamentare europeo. L’entusiasmo per la riscoperta di valori ampiamente condivisi, quelli delle persone semplici che credono nella Patria, che praticano lealtà e onesta e vorrebbero fosse interpretata dalla classe politica nella prospettiva di un’Italia migliore, quella che guarda al futuro, nella consapevolezza della sua storia, della civiltà che dalle rive del mare Egeo ha ispirato le leggi e la prassi del governo di Roma e che attraverso il Cristianesimo ha formato le radici dell’Occidente liberale.
Molti dei presenti provengono dalla Lega, la maggior parte si erano avvicinati al movimento “Noi con Salvini”, con l’entusiasmo di chi aveva intravisto il rinnovamento del partito in una versione nazionale, che andava al di là degli slogan, di “Roma ladrona” e della polemica becera e volgare antimeridionalista per aprire ad istanze di interesse nazionale. “Noi con Salvini” aveva suscitato questo entusiasmo, anche in ragione dell’impegno di parlamentari, come Gianmarco Centinaio, che da Roma sembravano guardare con attenzione al resto d’Italia.
Di quell’esperienza i numerosi intervenuti nel dibattito si sono dichiarati delusi profondamente perché i successivi sviluppi del movimento non hanno soddisfatto le aspettative. Coloro che hanno preso la parola nel corso del pomeriggio hanno illustrato la loro storia politica e personale. Molti hanno fatto esperienze in enti locali in liste civiche, taluni provengono da Forza Italia o da Fratelli d’Italia, tutti si riconoscono nelle idee del Generale Vannacci come esposte nel suo “Mondo al contrario” e nella sua azione di parlamentare, una analisi della società di oggi, nella prospettiva di una ripresa di quei valori che tradizionalmente sono del nostro popolo, valori civili e spirituali.
Gli intervenuti hanno portato testimonianze delle loro terre, delle esigenze della gente comune, delle comunità locali, dei territori. Unica nota stonata una giovane che ha premesso di condividere tutto tranne il richiamo alla croce e alla famiglia dimostrando di aver capito poco delle idee del Generale Vannacci che proprio sui valori della tradizione fonda il suo messaggio di speranza per il rinnovamento della società e della politica.